La ragazza di prima


Autore: JP Delaney

Genere: Gialli e Thriller

4 Aprile


Con quest'uomo ci andrei a letto. Gli ho detto poco più che buongiorno, eppure la parte più segreta di me, quella che sfugge al mio controllo, ha già espresso il suo giudizio. Lui mi tiene aperta la porta della sala riunioni e persino questo piccolo gesto di cortesia mi sembra carico di significato.

Non posso credere di essere a un passo, un solo piccolo passo, dall'aggiudicarmi la casa che lui, Edward Monkford – un innovatore, un architetto riservato e profondo –, ha progettato e realizzato in Folgate Street, civico 1, Londra.

Una casa straordinaria. Un edificio che coniuga l'avanguardia europea ad antichi rituali giapponesi. Design minimalista di pietra chiara, lastre di vetro insonorizzate e sensibili alla luce, soffitti immensi. Nessun soprammobile, niente armadi, niente cornici alle finestre, nessun interruttore, nessuna presa elettrica. Un gioiello della domotica, dove tutta la tecnologia è nascosta.

Una casa che però ha le sue regole, il Regolamento come lo chiamo: se diventerà mia non dovrò soltanto rinunciare a tappeti, fotografie alle pareti, piante ornamentali, animali domestici o feste con gli amici, ma dovrò plasmare il mio carattere, accettare una concezione della vita in cui il meno è il più, in cui l'austerità e l'ordine sono la purezza, e la sobrietà la ricompensa.

Perché lui vuole così, perché lui è così. Ha voluto sapere tutto di me, mi ha chiesto un elenco di tutte le cose che considero essenziali per la mia vita. Dicono che quest'uomo, dai capelli di un biondo indefinito e dall'aspetto poco appariscente, con gli occhi di un azzurro chiaro e luminoso, sia un architetto eccezionale perché non cede a nessuna tentazione.

Tuttavia, la casa è già stata abitata, una volta. Da una ragazza della mia stessa età, quasi una mia gemella, mi hanno detto. Anche lei, come me, non insensibile al fascino di quest'uomo.

Una ragazza che tre anni fa è morta. In questa casa.

Salve lettori!
In questa recensione vi parlerò di un libro che mi ha lasciata senza parole. Il libro in questione è il thriller "La ragazza di prima" di J.P. Delaney, uscito un paio di settimane fa grazie alla casa editrice Mondadori. Vi faccio una domanda. Se per andare a vivere in una casa super tecnologica e super efficiente vi chiedessero di rinunciare a tutto ciò che avete: ricordi, fotografie, libri, mobili. Vi chiedessero di seguire delle regole ferree, di essere controllati nelle vostre abitudini da un essere tecnologico all'interno della casa. Di cambiare, migliorare voi stessi. Voi lo fareste? Questo è quello che succede quando qualcuno decide di andare a vivere nella casa di Folgate Street 1. Prima bisogna compilare un lungo questionario, poi affrontare un colloquio con l'architetto della casa, ed infine, se si ha la fortuna di essere scelti, bisogna continuare a compilare questionari altrimenti la casa non ti permette di usufruire dei suoi apparecchi. Jane, reduce dal trauma di aver partorito la sua bambina morta, decide di cambiare la sua vita andando a vivere in una casa che richiede ordine, sacrifici, integrità, fiducia. Quella casa così perfetta, creata per perfezionare le persone che ci vivono sembra essere, invece, la causa della loro rovina. Lo scenario di avvenimenti terribili, prima ancora che le sue fondamenta venissero posate. Sono poche le persone che riescono a risultare compatibili con gli standard dell'architetto e pochi di quelli che vengono scelti riescono a durare per un periodo di tempo lungo. C'è chi se n'è andato dopo due settimane, chi dopo un mese, chi desiderava restare ma la casa non è riuscito a proteggerlo. È il caso di Emma. La coinquilina prima di Jane. Emma è stata rapinata in casa e da quel momento non si sente al sicuro da nessuna parte. Tranne in
Folgate Street 1. Per lei quella casa è una fortezza. Niente maniglie, una sola porta, finestre resistenti, niente prese, niente interruttori. Tutto ciò che serve alla casa è dentro la casa. E lei ha il comando di ogni cosa. Ogni giorno che passa lì dentro si sente più forte, sente che il mondo esterno non può raggiungerla, almeno finché uno dei rapinatori non viene catturato dalla polizia e scoprono che in realtà Emma è stata anche brutalmente stuprata. Tutti si adoperano per aiutarla, ma a questo punto Emma è di nuovo al punto di partenza: impaurita, sola. Nemmeno la casa la aiuta più, anzi sembra abbia collaborato ad ucciderla. Jane non dovrebbe interessarsi ad Emma, non l'ha mai conosciuta, ma non può fare a meno di chiedersi cosa le sia successo. Come sia possibile che in una casa tanto rigorosa e attenta ai bisogni dei suoi coinquilini possa essere avvenuto un suicidio. Ma sembra che la casa stessa sia nata da un dramma: la morte della moglie e del figlio dell'architetto di Folgate Street 1. Edward Monkford è un perfezionista. Ha creato una casa rigorosa, che richiede sacrifici da chi la abita, ma che li ripaga aiutandoli a migliorarsi. Oltre che nel suo lavoro, Edward è severo anche nella vita. Ricerca la perfezione in tutte le cose, vive con pochi oggetti e persegue le cose solo finché restano perfette, che siano lavori o relazioni sentimentali. Gli abitanti di Folgate Street 1 vengono sì scelti per la loro apertura a rinunciare al superfluo, ma quasi tutti i coinquilini sono donne. Donne con una certa fisionomia, uguale a quella di Elizabeth, la moglie morta di Edward. E con tutte le coinquiline della casa, Edward incomincia una relazione. Una relazione che prosegue fin quando resta perfetta. Anche Jane ed Emma iniziano una relazione con Edward, ed ognuna a modo suo si ritrova incastrata in una rete di frasi fatte, regali costosi, una convivenza e il gelo quando la perfezione viene macchiata. E proprio quando Edward viene ferito dalle mancanze delle due donne, la casa inizia a ribellarsi ai coinquilini. Luci che si spengono, acqua che diventa gelida, fornelli che scoppiano. Sembra che la casa si vendichi per il suo costruttore. Come se fosse una persona. Come se potesse davvero decidere della vita o la morte dei suoi abitanti.
Come se le persone fossero solo oggetti all'interno dell'abitazione da rimuovere quando diventano superflui.
Avete presente quando leggete un libro e credete di aver capito ogni personaggio, di avere un'immagine precisa della storia, invece alla fine vi rendete conto che in realtà non avete capito proprio niente e non perché non siete stati attenti nella lettura. Perché la scrittrice è stata talmente brava a convincerti che le cose fossero in un certo modo, a nascondere indizi che mai avresti considerato tali, a darti un'immagine dei protagonisti e degli avvenimenti che alla fine distrugge, e tu rimani lì, a renderti conto di aver letto una bugia. È quello che è successo a me con questo libro. Ero talmente convinta che la storia sarebbe finita in un certo modo, che quando sono effettivamente arrivata alla fine ero letteralmente con la bocca spalancata. I personaggi sono descritti alla perfezione in ogni loro fissa, ragionamento o paura. La storia è narrata dal punto di vista alternato tra Emma, nel passato, e Jane, nel presente. Le loro storie sono completamente diverse, i loro caratteri sono completamente diversi. L'unico punto fisso è la casa/fortezza in cui si rintanano, ed Edward. I discorsi "romantici" di Edward, identici, detti parola per parola alle due ragazze dopo anni di distanza mi facevano accapponare la pelle. Pur sapendo che Jane non poteva ascoltarmi, non potevo fare a meno di urlarle di non fidarsi delle belle parole di Edward. Come puoi fidarti di un uomo che anno dopo anno ripete la stessa tiritera sulla perfezione a donne che sono la copia della moglie defunta?
Emma l'ho odiata dalla prima pagina. Non posso scendere nei dettagli, credo che la sua personalità debba essere conosciuta passo per passo durante la lettura. Jane l'ho adorata. La sua calma e freddezza, la metodicità e i post-it nel cercare una logica negli avvenimenti che apparentemente non ne avevano. L'ho ammirata dalla prima all'ultima pagina, sopratutto le ultime. Questo libro è un esempio di come le apparenze ingannano. Puoi fidarti quanto vuoi di ciò che vedi, di qualcosa o qualcuno, ma finché non sei parte dell'evento o non sei quel qualcuno non avrai mai la certezza che sia così. Ogni persona ha dei lati che non gli piacciono e che cerca di nasconderli persino a se stesso. Come possono altri conoscere ogni minima sfaccettatura di qualcuno che nasconde se stesso a se stesso?
Una donna forte che si finge debole.
Una donna debole che si finge forte.
Un uomo ossessionato che sembra affidabile.
Un uomo affidabile che sembra ossessionato.
Una casa testimone e scenario di tutto, ma pur sempre un blocco di cemento.
Qual è la verità?
Baci


 Voto storia - 5 Wow! Meravigliosa


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