Una ragazza bugiarda


Autore: Ali Land

Genere: Thriller

30 Marzo


La madre di Annie è una serial killer. Avrebbe portato fino in fondo il suo piano criminale se la figlia non l’avesse consegnata alla polizia. Annie, a soli 15 anni, è stata costretta a denunciare la sua stessa madre, ma non è stata una scelta semplice. Ora ha un nuovo nome, Milly, e vive insieme alla sua nuova famiglia formata da Mike, la moglie Saskia e la loro figlia Phoebe. Adattarsi ai ritmi e alle abitudini di queste persone è molto più complicato di quanto avesse pensato, ma non ha altra scelta. Inoltre, la data del processo si avvicina e sa che dovrà testimoniare. Mike, che inizialmente aveva richiesto l’affidamento di Milly sperando di poterla aiutare vista la sua professione di terapeuta, è sopraffatto dagli impegni di lavoro e il tempo che le può dedicare è del tutto insufficiente. Saskia, dal canto suo, riesce a malapena a gestire la figlia naturale, e non è in grado di stare dietro anche a quella adottiva. Phoebe ha preso malissimo l’arrivo di Milly in casa: è arrabbiata, vorrebbe che se ne andasse e, per rivalsa, comincia a bullizzarla, spalleggiata dalle amiche. Milly, isolata e in cerca di sostegno, fa amicizia con Morgan, una ragazza del vicinato simpatica ma troppo piccola per esserle veramente di conforto. Milly avrebbe bisogno di qualcuno che le prestasse ascolto: ci sono segreti che riguardano i crimini di sua madre su cui sa molto di più di quanto non abbia confessato, ma sembra che non ci sia nessuno disposto ad ascoltarla…



Salve lettori,Ho appena finito di leggere per voi un nuovo thriller firmato Newton Compton; parliamo quindi ancora una volta di una ragazza, "Una ragazza bugiarda", thriller scritto da Ali Land e uscito lo scorso 30 marzo.

"Prometto che mi sforzerò al massimo per essere una buona persona. Prometto che farò del mio meglio. Prometto che ci proverò."

Con questa frase pronunciata da Annie, ovvero la protagonista, veniamo subito catapultati dentro questa strana storia.Annie ha solo 15 anni, ma in questi anni ha vissuto orrori che nessuno, a maggior ragione una ragazzina, non dovrebbe neanche immaginare. Sua madre infatti è una psicopatica responsabile della morte di 9 bambini, uccisi e nascosti proprio nella casa dove abitavano. Annie ha osservato queste ingiustizie in silenzio, ma dopo la morte del nono bambino che conosceva di persona, decide di denunciare la madre, che viene immediatamente arrestata. In attesa del processo va a vivere a casa del suo psicoterapeuta Mike, ovvero nella famiglia Newmont, di cui fanno parte anche la moglie Saskia e la figlia Phoebe, coetanea di Annie. Qui inizia una nuova vita, o meglio ci prova, e grazie al programma protezione testimoni cambia nome in Milly.

"Dovrei sentirmi fortunata, invece ho paura. Paura di scoprire chi sono e cosa potrei essere. E ho paura che anche loro lo scoprano."

Sin dalle prime pagine capiamo subito che Milly è affetta da qualche strano problema psicologico. Durante la narrazione infatti più volte pensa di parlare con la madre, che perennemente le fa domande strane o la incita alla violenza e sempre all'improvviso, quando il lettore meno se l'aspetta, inizia a cantare canzoncine per bambini. Ho apprezzato molto questi elementi perché ci fanno capire ancor di più l'instabilità mentale di questa ragazza, che in certi punti è davvero inquietante.

"Il cervello di uno psicopatico è diverso dalla norma. Ho soppesato le mie possibilità. Ottanta percento fattori genetici, venti percento ambientali. Io. Fottuta al cento percento."

Il libro si incentra principalmente sul tanto atteso giorno del processo. Inizia una preparazione per Milly per l'interrogatorio che dovrà affrontare. Nessuno sa chi è veramente Milly, se non Mike e la preside della sua nuova scuola. Nel frattempo dovrà affrontare non pochi problemi causati soprattutto da Phoebe, la figlia del suo psicoterapeuta. Phoebe è infatti stanca delle continue attenzioni del padre nei confronti di Milly, situazione aggravata dal fatto che Milly non è la prima ragazza disagiata ad essere affidata alla famiglia. Phoebe è anche la più popolare della scuola e non perderà tempo per bullizzare Milly, l'ultima arrivata, aiutata anche delle sue amiche che progetteranno scherzi davvero pesanti.Saskia, la moglie di Mike, è invece del tutto assente sia con Phoebe, sua figlia naturale, che con Milly. È una donna depressa che cerca conforto nella cocaina, e quasi mai è presente in casa.  Forse Milly e Phoebe non sono poi così diverse: anche Saskia, così come la madre di Milly, fallisce nell'intento di essere una buona madre. Milly sta bene nella nuova casa anche se a volte si pente di aver denunciato la madre. È come se in realtà ci fossero due Milly: una che vuole dimenticare gli orrori vissuti con la madre e l'altra che invece vorrebbe tornare da lei, tormentata dal pensiero che in realtà la madre sia capace di amare seppur in maniera diversa.

"Quello che dovrei dirle davvero è stammi lontana, non sono molto in me. O forse sono proprio così, è questo che sono, una persona che sta di fronte a un’amica e deve sforzarsi per reprimere un’esigenza, un’urgenza di causare dolore. Per poterlo condividere. Per non essere solo io."

Milly mi ha fatto davvero paura. Andando avanti con la lettura mi ritrovavo ad avvertire gli altri personaggi di lasciarla stare e di non contraddirla, un po' come quando suggeriamo ai protagonisti dei film horror di scappare perché sta arrivando l'assassino.  Questo libro mi ha lasciato un po' perplessa ed ora vi spiegherò pian piano cosa ne penso. Innanzitutto dal punto di vista stilistico devo dire che non mi ha colpito così tanto. L'autrice infatti non usa il classico discorso diretto caratterizzato dall'uso dei due punti e virgolette, ma scrive tutto di getto. Non so se sono riuscita ad esprimermi ma per farvi un esempio: Entra Valerie, dice che le dispiace ma la polizia vuole parlarci, dicono che potete andare a casa se volete. Questo stile mi è risultato di difficile comprensione perché molte volte non capivo chi fosse in realtà a parlare, e questo ha rallentato di molto la lettura, ma mi rendo conto che si tratta di gusti personali. I temi affrontati solo molto importanti e attuali. Si parla infatti di bullismo, depressione, dipendenze e soprattutto omicidi. Quest'ultimo tema mi ha toccata tanto proprio perché le vittime erano dei bambini e, ahimè, mi veniva quasi voglia di prendere a pugni tutto ciò che avevo vicino, nonostante non si sia raccontato esplicitamente in cosa consistessero le torture fatte a queste piccole creature. Ho trovato interessante la trama ma un po' scontato e molto prevedibile l'epilogo, del quale inoltre avrei preferito leggere qualche pagina in più. Un'occasione sprecata, peccato.Leggerete anche voi questo nuovo thriller? State molto attenti a quello che leggete, vi ricordo che c'è una ragazza bugiarda!


GIUSY

Voto libro - 3 ½ Più che bello








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