La ragazza tedesca


Autore: Armando Lucas Correa

Genere: Narrativa

22 Giugno

Maggio 1939. Sono 937 gli ebrei a bordo del transatlantico St. Louis, 937 innocenti in fuga dalla violenza della Germania nazista. Tra loro, ci sono Hannah Rosenthal e Leo Martin. Sebbene siano solo due ragazzini, durante la traversata Hannah e Leo decidono di voler passare il resto della vita insieme. Ma è un sogno destinato a non avverarsi: quando la St. Louis arriva in porto, Hannah è tra i pochissimi fortunati a ottenere il permesso di sbarcare. Tutti gli altri passeggeri sono costretti a tornare indietro, in Germania. Compreso Leo…
New York, 2014. Anna Rosen riceve uno strano regalo per il suo dodicesimo compleanno: la lettera di una certa Hannah Rosenthal, che sostiene di essere la sua prozia paterna. Per Anna è un'occasione da cogliere al volo: Hannah è l'unica che conosca la verità su suo padre, scomparso prima che lei nascesse. E quindi decide d'incontrarla, scoprendo così la storia di una donna che ha lottato per farsi strada in un Paese straniero, una donna che ha dovuto dire addio al suo amore, senza mai perdere la speranza di poterlo riabbracciare. E, grazie ad Anna, Hannah riuscirà finalmente a riconciliarsi col proprio passato e a capire che per essere felici non basta sopravvivere, ma bisogna essere pronti ad affrontare sino in fondo tutte le sfide che il futuro ha da offrire.

Ciao dolcezze,
se avete già avuto modo di leggere qualcuna delle mie recensioni, saprete che nei libri amo particolarmente due cose: i pov alternati tra passato e presente e le storie che parlano di fatti storici. 
Per questi motivi, con "La ragazza tedesca" di Armando Lucas Correa, la Casa Editrice Nord mi ha fatto un regalo immenso. 
La storia ci racconta di Hanna e di Anna, due bambine di 12 anni. La differenza tra le due è che la prima li ha nel 1939 e la seconda nel 2014. 
Hanna è una bambina tedesca ebrea nelle Berlino nazista, vive con i genitori e ha un migliore amico, Leo. Per scampare alle leggi antisemite, i genitori dei due bambini fanno di tutto per imbarcarsi sulla St. Louis, lasciando così la Germania che li considera degli indesiderati. 
Così partono alla volta di Cuba, assieme a più di 900 ebrei, per cominciare una nuova vita, per trovare la salvezza. 
Ma le cose non vanno secondo il previsto: Cuba lascia scendere solo 37 persone che sono a bordo, gli Stati Uniti ed il Canada non permettono lo sbarco a nessuno di loro. Solo Hanna e sua madre rimangono a Cuba, 900 persone, compreso il papà e Leo, sono costretti al rientro in Europa. 
E per Hanna la vita non sarà più la stessa. 
Anna vive a New York, non ha mai conosciuto il suo papà, è morto l'11
settembre 2001, senza sapere che lei sarebbe nata. 
L'arrivo di un pacco da Cuba, contenente vecchie fotografie ed un giornale tedesco del 1939, con in copertina una ragazza che le assomiglia tantissimo, cambierà la sua vita. 
Faccio parte della generazione in cui i nonni hanno vissuto la seconda guerra mondiale: mi piace pensare che la mia famiglia abbia fatto parte della storia, che in qualche modo abbiano contribuito a rendere il mondo un posto migliore. Forse è per questo che la parte di storia riguardante quel periodo mi affascina molto. 
Conoscevo già la storia del St. Louis, essendo mia madre appassionata di film, avevo visto "La nave dei dannati", che parla proprio di questa vicenda e tempo fa mi sono imbattuta in un articolo, in cui veniva presentato un profilo Twitter (@Stl_Manifest) in cui si potevano visionare le foto dei passeggeri della nave, con indicata la data di nascita, se si sono salvati, se hanno scelto di morire prima di rientrare in Germania o sono morti ad Auschwitz. 
Dei 907 ebrei che non furono fatti sbarcare, solo i 287 accolti dalla Gran Bretagna evitarono gli orrori dei campi di concentramento. 
Vi avverto, è un libro "forte", che vi toccherà nel profondo, perché sono cose successe realmente: le persecuzioni ci sono state, i campi di sterminio sono esistiti, l'11 settembre è accaduto. 
L'autore vi porterà a vedere un mondo che va a rotoli attraverso gli occhi innocenti di due dodicenni, che certi orrori non dovrebbero vederli nemmeno alla tv, che dovrebbero solo pensare a vivere. 
Questo libro mi ha toccato il cuore, ho pianto più di una volta senza ritegno, è scritto talmente bene che mi sono immedesimata nella piccola Hanna che non capisce perché viene considerata diversa dagli Orchi o da Anna che vuole sapere il più possibile del suo papà che non conosce. 
Leggendo libri di questo genere, mi chiedo se anche voi penserete se tutto questo ci ha insegnato veramente qualcosa. 
Buona lettura!

Voto libro - 5 meraviglioso




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