L'amore mi chiede di te


Genere: Romanzo Rosa

Autore: Lucrezia Scali

Uscita: 19 ottobre 2017

Roccamonte è una cittadina dove non succede mai molto. Fa notizia persino l’apertura di una strana tisaneria: a gestirla è Selva, una ragazza che arriva da fuori, che sin da piccola è stata considerata un po’ strana, poco incline a giocare con le bambole a differenza delle sue coetanee. Selva, però, ha un dono particolare: è brava ad aiutare chi è in difficoltà. Per ogni problema, ha pronto un rimedio a base di erbe. Enea è il sindaco di Roccamonte: disponibilissimo con i concittadini, gentile e cordiale. Eppure assolutamente restio alle relazioni sentimentali, a maggior ragione con Selva, con la quale non sembra avere proprio nulla in comune. Ma nonostante si ripeta che deve starle lontano, Enea non può negare, almeno a se stesso, di esserne attratto. Quando finalmente tra i due sta per nascere qualcosa ed Enea pare deciso a lasciarsi un po’ andare, in paese arriva la donna con cui ha avuto una storia. E che gli ha spezzato il cuore.




Care amiche readers, vorrei porvi una domanda: vi piacciono le tisane? 
Sì lo so, è una domanda magari insolita da porre così di punto in bianco e vi chiederete cosa ha a che vedere con la recensione del libro di Lucrezia Scali “L'amore mi chiede di te”. 
Ebbene, Selva, la nostra protagonista, apre una tisaneria a Roccamonte, paesino piemontese, raccolto e caratteristico. 
La sua tisaneria è un po' il mio piccolo sogno: un luogo caldo e accogliente dove poter bere un tè, un infuso, una tisana calda e mangiare dolcetti fatti in casa. 
La particolarità di questa tisaneria è che nel suo interno troviamo dei gatti. Sì, avete capito bene: gatti veri ai quali puoi fare grattini e che ti tengono compagnia mentre ti rilassi. 
Questo è un aspetto che mi piace meno, ma vabbè. La particolarità che ho adorato della nostra protagonista è che oltre ad avere profonda conoscenza delle erbe officinali e aromatiche, insegnatela dalla adorata nonna Olimpia, Selva è una ragazza che “sente” le persone. E credetemi, va al di là della semplice empatia. 
Questo dono, tramandatole dalla nonna, insieme alla figura della nonna stessa, è il centro e motore della storia. 
Certo, c'è anche la storia d'amore classica in questo libro, ma a dispetto del titolo, forse è la cosa un po' più marginale. 
Enea, il protagonista maschile, ha anch'egli un dono familiare: è infatti sindaco di Roccamonte, come lo sono stati suo padre e suo nonno. È un uomo disilluso dall'amore a causa della storia avuta con Evelina e finita male, dalla quale ha avuto la piccola Isotta, che cresce con dedizione e che considera la persona più importante della sua vita. 
Le figure di Olimpia, Selva e il paesino di Roccamonte sono collegate da una trama affascinante che l'autrice ha saputo ben descrivere con un linguaggio
attento e ricco di sfumature, sebbene il ritmo sia un po' lento. Ma in questo caso credo si adatti al tono che ha voluto dare alla narrazione, anche alternando presente e passato dei protagonisti. 
Enea resta colpito fin da subito da Selva, non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo temperamento ironico e per il fatto che in qualche modo gli ricordi Evelina. Conoscendola, però, si rende conto che Selva è una persona speciale, diversa dalla donna che amava tanto e che ha abbandonato lui e la loro figlia, eccetto per il fatto che le due ragazze adorano le favole. 
Già, proprio le favole che si raccontano ai bambini la sera per farli addormentare. 
Aspetto bizzarro? 
In effetti no. Le favole hanno una magia, una dolcezza, e ci lasciano degli insegnamenti che possiamo ritrovare anche da adulti. 
Questa caratteristica cozza col carattere pragmatico e concreto di Enea, eppure lui ne è affascinato, perché Selva ha quel candore, quella fantasia, quella dolcezza che a lui in qualche modo mancano e dopo un primo momento di smarrimento, accetta il suo dono senza pregiudizi, a differenza di Luca, ex ragazzo di Selva. Il personaggio che ho adorato senza se e senza ma è però la nonna Olimpia. 
Una donna saggia, determinata, forte, che ha saputo fare del suo dono un modo per avvicinarsi al mondo in maniera vera e profonda, che non ha avuto paura di ciò che a lei era permesso fare con questa strana alchimia che la lega alle persone. 
Ha spronato Selva a non farsi scoraggiare dallo scetticismo della gente nei confronti di questo regalo che, devo dire, le invidio parecchio. Sentire in questo modo speciale chi è la persona che hai davanti, cosa l'ha resa tale e cosa potrebbe essere in futuro, cosa le accadrà, è affascinante. 
Leggete per credere, vi appassionerete a questa storia. Come mai però la nonna, dopo la sua morte, guida Selva proprio a Roccamonte? Lei vuole fortemente scoprirlo, tanto più che di questo paesino non ne ha mai sentito parlare, non c'è nulla che la leghi a questo posto, eppure Olimpia in sogno le dice che è lì che avrà la svolta della sua vita ed è lì che il cerchio apertosi quando Olimpia era giovane, deve chiudersi. 
La storia tra lei ed Enea è molto dolce e romantica ed è piacevole da leggere anche se non sarà del tutto priva di ostacoli. 
Avrei voluto che la nostra Lucrezia l'approfondisse un po' di più, ma le ultime due pagine del libro ci regalano uno spaccato di questo amore che compensa eventuali lacune narrative. E, come le favole ci insegnano, spesso i “cattivi” perdono e i “buoni” hanno il loro lieto fine. 


Voto storia - 3 ½ Più che bella





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