The hate U give

 
La serie è composta da: 
 
0.5. Concrete Rose 
 
1. The hate U give. Il coraggio della verità

 
Genere: Narrativa Contemporanea

Autrice: Angie Thomas

20 aprile 2021

Maverick ha diciassette anni e vive a Garden Hights, un quartiere ghetto della grande città, e la vita non è facile. Se vuoi sopravvivere devi entrare in una delle due gang che controllano il Garden: i King Lords o i Garden Disciples. Per Maverick la scelta è stata automatica: suo padre era il capo dei King Lords prima di entrare in carcere e lui ne ha seguito le orme, per tutti è Li'l Don, il piccolo Don. Per lui i King Lords sono una grande famiglia guidata da suo cugino Dre e le cose tutto sommato non gli vanno male, tra la scuola, gli amici e qualche lavoretto per la sua gang, mentre sua madre tenta di convincerlo a fare qualcosa di utile per il suo futuro. Ma le cose stanno per cambiare e la vita lo metterà di fronte a una serie di scelte difficili che lo obbligheranno a riconsiderare le persone che lo circondano, e a cercare dentro di sé la forza per iniziare un percorso di cambiamento che un giorno lo renderà una persona migliore. 

Buongiorno Confine!
Dopo il successo di qualche anno fa di “The Hate U Give”, Angie Thomas ritorna con un romanzo prequel, “Concrete Rose. Quando una rosa fiorisce nel cemento” edito da Rizzoli, che ringrazio per l’invio di una copia. Qua come protagonista abbiamo un giovane Maverick Carter in una versione inedita rispetto a quando lo abbiamo conosciuto come padre di Starr.

Siamo alla fine degli anni ’90 e Maverick ha diciassette anni, è solo un ragazzo e come tale deve ancora plasmare se stesso e il suo futuro. Con il padre in prigione e la madre costretta a fare due lavori per mandare avanti la famiglia, Mav racimola qualche soldo spacciando, nonostante sia la madre che il cugino Dre lo vogliano indirizzare su una strada lontano dai King Lords e dalle brutte strade di Garden Hights.
Tutto cambia quando scopre di avere un figlio e si ritrova improvvisamente a doversi occupare di lui 24 ore su 24. Improvvisamente la sua prospettiva di vita cambia completamente e le serate con gli amici o con la sua ragazza sono un lontano ricordo, così come le sue aspirazioni e i sogni personali sembrano non contare più. Come dice anche il sottotitolo del libro, Mav imparerà come si può fiorire nel cemento.

«Le rose sono qualcosa di affascinante. Sopportano più di quanto le persone credano.»

Lettori, sinceramente quando ho sentito parlare di questo romanzo ero un po’ dubbiosa, non sentivo il bisogno di questo prequel e credevo che la storia di “The Hate U Give” fosse già perfetta così com’era in quell’unico volume. Avevo timore che l’autrice volesse solo ricalcare l’onda del successo senza riuscire però a raccontare qualcosa che fosse alla stessa altezza, ma mi sono ricreduta. Nonostante i miei dubbi ero curiosa di leggere questo romanzo e farmi un’opinione personale e sono felice di questa scelta perché “Concrete Rose” si è rivelato una lettura ben scritta e strutturata, d’impatto e che riesce a trasmetterti in modo semplice e diretto ciò che vuole raccontare.
Mav è solo un ragazzo ma nei quartieri neri come Garden Hights non si è mai solo dei ragazzi. Con il piccolo Seven che adesso dipende totalmente da lui tenta di allontanarsi dal mondo delle gang per dare il meglio a suo figlio, ma non è mai facile uscirne completamente. Mav non è perfetto, è un bravo ragazzo che spesso prende decisioni sbagliate e cede a sentimenti come l’odio e la vendetta, ma durante tutto il romanzo cresce e matura tantissimo nell’unico modo in cui si può fare, ovvero cadendo, a volte toccando il fondo e rialzandosi più forti di prima.
Altri personaggi che mi sono piaciuti molto sono Dre, il cugino di Mav, che praticamente è un fratello maggiore che cerca sempre di proteggerlo e guidarlo, e la madre di Mav, una donna forte che non si tira mai indietro di fronte a nessuna difficoltà. 

«Le persone devi amarle a sufficienza per lasciarle andare, soprattutto quando sei tu la ragione per cui se ne sono andate.»

In questo libro Angie Thomas ci porta forse ancora di più all’interno di questo mondo e lo fa in modo crudo e diretto, senza risparmiarci nulla.
Abbiamo bisogno di libri come questo che sono un manifesto di protesta per tutti i ragazzi e le ragazze nere che si ritrovano praticamente costretti in situazioni spiacevoli e a vite dure, così come abbiamo bisogno di protagonisti forti come Mav, e come lo sarà in seguito sua figlia Starr, che con coraggio decidono di non prendere le strade più facili ma lottano per cambiare la propria vita e la società che li circonda.

Avevo amato “The Hate U Give” ma questo romanzo lo segue a ruota per le emozioni che mi ha fatto provare e i personaggi forti e carismatici che impariamo a conoscere ancora di più. Non posso fare a meno di consigliarlo sia a chi ha già letto l’altro romanzo sia a chi si approccia per la prima volta ai libri dell’autrice. Buona lettura.

 Voto libro - 4






Genere: Narrativa Contemporanea

Autrice: Angie Thomas

30 agosto 2017

Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato. Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang, e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr. Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua vita stessa.
 

Buongiorno lettori, spero che il nuovo anno sia iniziato al meglio!Oggi vi parlo di un libro che mi ha accompagnato nella fine dello scorso anno e l’inizio di questo. 
Sto parlando di "The hate u give" di Angie Thomas, un libro che è anche una denuncia sociale e che tutti dovrebbero leggere, i cui fatti raccontati, purtroppo, sono estremamente reali.
Non dobbiamo commettere l’errore di giudicarli lontani da noi solamente perché sono avvenimenti principalmente americani, se siamo cittadini di questo mondo, come è giusto che sia, ognuno di noi è tenuto ad essere informato e a documentarsi su quello che ci circonda, ancor più se questa realtà viene spesso tralasciata o non raccontata integralmente dai media. 
I romanzi contemporanei possono essere un utile mezzo, e se in più Angie Thomas ci racconta la storia con uno stile di scrittura fluido e diretto che invoglia alla lettura, personaggi reali con pregi e difetti che vivono realmente nelle pagine in cui sono stati creati come se fossero veri, cosa possiamo chiedere di più?
Starr, la nostra protagonista, è una ragazza nera di sedici anni che vive in un quartiere difficile, diviso tra gang rivali ed emarginato come fosse un ghetto. Suo padre è un ex detenuto che è riuscito ad uscire dal giro di delinquenti e vorrebbe un futuro migliore per i suoi figli, che infatti frequentano una scuola privata lontana, per persone benestanti, grazie ad una borsa di studio.
Fin dalle prime pagine del libro Starr racconta quanto è difficile vivere in due realtà così diverse e come si senta divisa in due persone distinte: la Starr figlia di Big Mav che lavora al negozio, invisibile tra i suoi coetanei e che non partecipa mai alle feste, e la Starr a scuola -una delle poche ragazze nere presenti- che misura e soppesa ogni sua parola,
non si arrabbia mai, non risponde mai male e non parla in slang per paura che gli altri la facciano ricadere nei soliti cliché di "nera arrabbiata col mondo".Ma avviene un fatto che le cambierà drasticamente la vita. 
Dopo essere stata ad una festa viene fermata da un poliziotto mentre è in macchina con il suo amico d’infanzia Khalil e, senza una ragione apparente, durante il controllo, il poliziotto uccide il ragazzo davanti agli occhi di Starr.
Questo libro ci racconta di fatti purtroppo molto comuni e di come la polizia non sia realmente interessata a scoprire la verità in faccende simili, di come l’opinione comune appoggi la verità più facile e di come il razzismo dilaghi ancora. Perché forse il ragazzo era un delinquente, forse apparteneva ad una gang, forse sarebbe comunque morto vivendo in un quartiere del genere. Forse.
E Starr è divisa tra la volontà di ottenere giustizia al suo amico e quindi testimoniare cercando di far incriminare il poliziotto, e il tornare alla sua vita di sempre per non rischiare di venire scansata dai suoi compagni di scuola. Divisa tra i suoi famigliari che vogliono proteggerla e chi la spinge a farle fare la cosa giusta.

“L’ho già visto succedere un sacco di volte: un nero viene ucciso soltanto perché è nero e si scatena l’inferno. Anch’io ho twittato hashtag commemorativi, condiviso foto su Tumblr e firmato ogni singola petizione. Dicevo sempre che se fossi stata testimone avrei gridato più forte di tutti, perché il mondo sapesse cos’era accaduto. Ora sono quella persona, e ho troppa paura per parlare.”

La voce delle persone è l’arma più forte che hanno e Starr scoprirà che la sua è forte. Ognuno di noi dovrebbe far valere la sua verità, perché le decisioni che facciamo ci cambiano la vita, ma sono soprattutto i fatti che accadono nonostante tutto a cambiarcela. 
E se noi stessi che siamo la società lasciamo che gli eventi si susseguano senza fare niente per cambiarla, chi può farlo? 
 Come possiamo cambiare le cose se non diventiamo attivisti della giustizia e della verità?


“Avere coraggio non significa avere paura, Starr” mi sussurra. “Significa andare avanti anche se si ha paura. Ed è proprio quello che stai facendo tu.”

Il titolo del libro è una citazione di Thug Life, che è l’acronimo di “The Hate U Give Little Infants Fucks Everyone”: l’odio che la gente dà alle nuove generazioni cresce in loro, arrecando in futuro problemi a tutta la società. 
È un tema ricorrente nel libro, insieme a tanti altri riferimenti musicali che fanno riflettere Starr e la porteranno alla sua decisione.
Il finale rimane aperto così come è sempre aperto questo tema per noi e finché tutti non raggiungeremo una certa consapevolezza, non può che rimanere tale.


“Eppure credo che un giorno le cose cambieranno. Come? Non lo so. Quando? Non ne ho idea. Perché? Perché ci sarà sempre qualcuno pronto a lottare. E forse ora tocca a me.”

 
Voto libro - 4.5
 

 



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