Bulle da morire


Autore: Emanuela Da Ros

Genere: Bullismo

28 Settembre


Primo anno di liceo. Stefania e Giada sono migliori amiche e compagne di banco da sempre. Giada è una ragazza mite, introversa, amante della natura, che adora passare il tempo libero in campagna, nella stalla di suo nonno. Forse è per questo che Eli e Bea, considerate le più belle della scuola, iniziano a prenderla in giro e a emarginarla. Stefania se ne rende conto, si sente in colpa nei confronti dell’amica ma non vuole essere tagliata fuori dal gruppo. Così decide di ubbidire alle due “cattive” e di ignorare Giada. Una scelta che la tormenta, una scelta quasi obbligata. Stefania entra a far parte del trio insieme a Eli e a Bea, inizia a truccarsi, a postare selfie ammiccanti sui social e si trasforma giorno dopo giorno in un clone delle due bulle. Finché una sera, in discoteca, la situazione precipita...


Salve. 
Di recente ho letto un romanzo che tratta un argomento molto discusso in questo periodo: il bullismo.
Il libro è "Bulle da Morire" edito da Feltrinelli, dell'autrice Emanuela Da Ros.
Giada e Stefania sono migliori amiche da tanto tempo. Quando comincia il primo anno di liceo, così, da un giorno all'altro, un paio di ragazze della scuola cominciano a prendere in giro Giada. Vedono in lei l'anello debole su cui scaricare la loro cattiveria e la bersagliano per le cose più stupide. Piano piano, l'intera scuola si unisce a queste perfide liceali e Stefania si trova a dover decidere se fare muro insieme alla sua migliore amica o omologarsi alla massa per evitare di essere ostracizzata, messa da parte. La sopravvivenza al liceo è tutto e Stefania si schiera con la crudele maggioranza, non vessa la sua ex amica, ma nemmeno la aiuta a difendersi. 
Giada si ritrova sola ad affrontare la cattiveria gratuita del branco e il tradimento di Stefania. Resiste senza combattere troppo, fino a quando gli eventi precipitano.
Stefania si ritrova a riflettere su chi è diventata e se perdere la sua amica è servito a qualcosa. Non si ritrova, non si riconosce, non capisce chi è la vera Stefania: quella che finge di essere ogni giorno per restare al sicuro nel gruppo o quella silenziosa che vive nella sua testa e che si rende conto di stare sbagliando?

"La mia terza vita, quella silenziosa, in realtà faceva un baccano del diavolo. Ma nessuno, a parte me, ne sentiva l’eco."

La voce narrante è quella di Stefania, quindi assistiamo agli eventi non dal punto di vista della vittima né da quello dei carnefici, bensì da un terzo punto, quello che guarda senza intervenire ma che sa di stare facendo del male nella non-azione.
Viviamo il dolore di Giada attraverso gli occhi di chi la conosce bene e nonostante questo l'ha tradita. A mio parere è veramente un elemento nuovo e 


apprezzabile che mi ha fatto interpretare gli avvenimenti in maniera diversa.
Il linguaggio è aderente al pubblico a cui è indirizzato il romanzo, ma il coinvolgimento degli adulti lo rende fruibile ad un vasto pubblico.
Il ritmo è un po' altalenante, sebbene non sia lunghissimo, a tratti l'ho trovato lento. Questo però non va a sminuire il messaggio e l'attenzione che l'autrice ha voluto porre su un problema veramente importante.
Leggendo ho avuto modo di riflettere su parecchie cose.
Spesso, a scuola, ho sentito qualche mamma dire che ai loro tempi il bullismo non c'era. Questa è una grande bugia. Il bullismo è stato un fenomeno sempre dilagante e in crescita, solo che era meno evidente, più innocente, come innocenti erano i mezzi e i ragazzini. Oggi è più esposto a causa di internet e dei social e letteralmente più letale.
"Quattrocchi" o "ciccione" erano gli epiteti in auge ai miei tempi e sicuramente ferivano e minavano l'autostima di chi veniva chiamato e deriso in questo modo. 
Oggi il fenomeno è piu incalzante, più creudele, più subdolo.
I ragazzi di oggi sono più facili da colpire, la voglia di appartenere al branco, di sentirsi accettati a tutti i costi, rende deboli e facili bersagli. E internet, con il dilagante utilizzo dei social, è un mezzo piuttosto facile e veloce per colpire in massa.
Ho fatto molto da vicino questo tipo di esperienza, anche se non personalmente, e posso dire con assoluta certezza che è distruttiva per l'oggetto di queste crudeli attenzioni.
La sensibilizzazione al problema è molto importante e anche romanzi come questo possono aiutare in qualche modo.
Vi consiglio di leggere e riflettere.
Un abbraccio.



Voto libro - 3 ½ Molto bello



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