Intervista ad Alessandra Angelini




Ciao a tutti lettori, 
in questi giorni abbiamo chiesto alla gentilissima Alessandra Angelini di poter rispondere ad alcune nostre domande. L'abbiamo conosciuta grazie al suo esordio con "Non dirgli che ti manca" portato alla luce dalla casa editrice Newton Compton. Da poco è uscito il secondo volume della Bad Attitude series con "Nati sotto la stessa stella", troverete la recensione di questi due stupendi libri Qui.





"Ciao Alessandra Angelini, è un onore per noi poterti intervistare.

1) Come ti senti a essere una scrittrice nota nel mondo dei romance? 

Sono io che ringrazio voi per questa bella chiacchierata. Mi sento una persona fortunata di poter portare avanti la mia passione per la scrittura con il supporto di una casa editrice. Pubblico da poco, sono solo al mio secondo libro e ho ancora tutto da imparare, mi auguro di portare alle lettrici sempre il lavoro migliore possibile, poi decidere se ho lavorato bene spetta a loro. Io mi sento una privilegiata per essere stata accolta così bene.


2) Chi è Alessandra quando non scrive? 

Una persona sempre di corsa che si divide tra il lavoro, la famiglia e le sue passioni, una donna insomma! Amo leggere, cerco di ritagliarmi sempre del tempo da dedicare alla lettura. È il mio punto fermo, il mio approdo sicuro, quando sono preoccupata o qualcosa non va come vorrei. Amo viaggiare e scoprire nuovi posti, lo faccio ogni volta che posso. Adoro gli animali, se potessi trasformerei casa in un rifugio, il mio compagno non è del mio stesso avviso così riversiamo tutto l’amore su Sheldon, il nostro gattone. 


3) Da self publishing a CE. I pro e i contro delle due facciate.

Entrambe le esperienze hanno pro e contro. Lavorare con una Casa Editrice sul proprio libro consente una crescita all’autore, nata dallo scambio con un editor professionista. 
L’autore può inoltre dedicarsi unicamente alla scrittura lasciando tutte le altre fasi alla CE. Pubblicando con una grande casa editrice si prova anche la grande emozione di trovare i propri libri in libreria, il sogno di molti che iniziano a scrivere. Di contro, in self publishing tutte le fasi di creazione di un libro sono a carico dell’autore, compresa la libertà della scelta di titolo e copertina. Il marketing è deciso in toto dall’autore, gestendolo come meglio crede. Agli occhi di alcuni lettori una CE garantisce un’assicurazione di qualità, facendo da filtro, ma credo che il più stia nell’onestà dell’autore di portare ai lettori soltanto libri curati e meritevoli. 


4) Sui social la serie Bad Attitude sta riscuotendo un successo strepitoso. Ti aspettavi che dei personaggi nati dalla tua penna potessero ricevere un riscontro così potente? 
Onestamente no, “Non dirgli che ti manca” è stato il primo libro che ho deciso di condividere con qualcuno. Per me è stato un salto nel buio, perché non avevo idea di come questa storia sarebbe stata recepita, se i personaggi sarebbero piaciuti con le loro fragilità e contraddizioni. Sono stata fortunata. 


5) Fino ad ora abbiamo letto due protagoniste femminili, Isabella e Amelia. A quale delle due assomigli di più? E in cosa? 
Mi piacerebbe poterti dire di avere lo stesso coraggio, e incoscienza, di Amelia ma purtroppo caratterialmente mi rispecchio di più nei dubbi e nelle incertezze di Isabella. 
Per fortuna la mia famiglia è decisamente più normale, e meno invadente, della sua. Spero di dimostrare la sua stessa forza d’animo quando la vita mi metterà alla prova. Per ora sogno, come lei, continuando a scrivere. 


6) A quale età hai iniziato a scrivere di Denis e Isabella? 

Ho iniziato a scrivere la storia di Denis e Isabella a venticinque anni, a un terzo della stesura l’ho sospesa per dare spazio a un’altra storia per poi riprenderla una volta terminato l’altro libro. Tra le varie stesure e l’editing ho impiegato oltre un anno e mezzo a scrivere questo libro, decisamente troppo. In parte perché sono maniacale, continuerei a cambiare frasi e parti finché tutto non scorre alla perfezione, finché non trovo la parola giusta per quell’emozione, in parte perché rimandavo di tenere fede a una decisione che avevo preso: provare a pubblicare questo libro. 


7) Tu sei l'unica che conosce completamente tutti i membri della band. Quale di questi ti ha messo in difficoltà quando li hai creati? Quale ha avuto bisogno di più attenzioni e rifiniture? 
Membri della band sono tra loro molto diversi caratterialmente, hanno storie e famiglie alle spalle che li accompagnano, chi col proprio supporto, chi ancora li segna. 
Probabilmente gli unici tratti che li accomunano sono la passione per la musica e la lealtà verso i componenti della band, per il resto là dove Denis è estroverso Nico non spreca mai parole a caso, per quanto Julien è spaccone P.E. è scontroso ma non si tira mai indietro quando si tocca la sua famiglia. Sono tutti personaggi sfaccettati, con punti di forza e debolezze, probabilmente quello che mi darà del filo da torcere sino in fondo sarà Julien, ma da un personaggio così non potevo aspettarmi altrimenti. Almeno in questo è coerente fino in fondo. 



8) Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro? Nei tuoi progetti oltre la band c'è qualche altro libro? 
Ho intenzione di raccontarvi le storie dei Bad Attitude fino alla fine, c’è qualcuno che mi chiede cosa ne sarà di Max, se un giorno potrebbe entrare a fare parte dei BA. Se voglio che Denis conservi quel poco di serenità che ha conquistato, questo non potrà mai accadere. Anche se, lo sapete, il futuro è incerto e pieno di sorprese... 
Non so in quale forma, in selfpublishing o con la mia CE, ma presto potrete leggere altre mie storie. Al momento ne sto revisionando una per cercare di correggere alcune delle ingenuità di quel testo. Spero che i suoi personaggi verranno accolti bene, sono personaggi che hanno già subito molto dalla vita. 


9) Quando hai un dubbio sulla stesura di un capitolo o su di un personaggio, con chi ne discuti? Accetti i consigli o segui l'istinto?
Di solito provo a scriverlo e poi aspetto qualche giorno prima di rileggerlo, per avere un briciolo del distacco che occorre per poterlo valutare con obiettività. A volte provo a scrivere altro, liberare la mente, se anche questo non funziona provo a parlarne con il mio compagno. Riguardo i consigli, sono molto protettiva nei confronti dei miei scritti, ma se arrivo a chiedere l’aiuto di qualcuno è perché ho fiducia nella persona che interpello. Sarebbe sciocco da parte mia non ascoltarne i consigli. 


10) Hai mai ricevuto una recensione negativa che ti ha ferito? Se sì cosa diceva? 

Purtroppo sì. Leggo sempre le recensioni per cercare di capire come migliorare, quali errori evitare nei libri seguenti. Sentirsi criticare non fa piacere a nessuno ma le critiche fondate sono costruttive, quelle mirate invece a mettere in cattiva luce uno scritto o il suo scrittore mi feriscono perché offendono il lavoro di chi ha passato mesi a creare una storia. Nel mio caso mi sono sentita dire che i miei personaggi erano delle ‘figurine di carta’, senza alcuna profondità caratteriale. Se mi si può accusare di qualcosa è proprio di dare troppa attenzione a questi particolari. Un libro con personaggi senza un approfondimento caratteriale è qualcosa che non presenterei mai ai lettori, potrà capitare che alcuni lettori non si ritrovino con alcune scelte dei protagonisti, ma nulla sarà mai privo di logica e cura. 


11) Quale sono state invece la parole più belle che ti hanno dedicato in quanto scrittrice?

Durante un incontro una signora mi ha avvicinato e mi ha ringraziato perché la storia di Isabella ha aiutato sua figlia durante un periodo difficile della sua vita. Non so se il mio libro abbia avuto davvero qualche ruolo, ma non dimenticherò mai quel momento e l’abbraccio che mi ha dato. 


12) Cosa vuoi dire a tutte le tue fans?

Grazie, grazie dal profondo del cuore di avere dato una possibilità a me e alle mie storie. 
Spero di continuare a meritarmi la loro fiducia. 


13) Cosa consigli alle persone che voglio intraprendere un percorso come autore? 

Di avere la pazienza di curare le loro storie, di scrivere quanto di meglio sanno fare e poi migliorare ancora il testo, perché a un autore sciatto difficilmente data un’altra possibilità. Di essere fedeli alle proprie idee, di non correre dietro alle mode del momento, le mode passano i libri belli vengono ricordati. Di non lasciarsi abbattere quando non arriverà il riscontro che vorremmo. Di continuare a credere in se stessi e ricordare sempre perché scrivono. 


Grazie mille ragazze per avermi ospitato tra voi. Grazie per questa bella chiacchierata."





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