Ascolta i fiori dimenticati


Autore: Holly Ringland

Genere: Narrativa 

31 Maggio

Una bambina che si fida solo dei fiori.
Il giardino è il suo rifugio.
Perché lì sono custoditi i suoi segreti.

Alice ha appena nove anni quando la sua vita cambia per sempre: tutto quello che conosce sparisce in una manciata di istanti, lasciandola sola. Senza nessuno su cui poter contare. È per questo che sceglie di non parlare più e di fare del silenzio il suo unico confidente, incapace di tradirla. D’ora in poi a prendersi cura di lei ci sarà nonna June, di cui nemmeno sospettava l’esistenza. Con entusiasmo la donna insegna ad Alice ad ascoltare i fiori e a impararne i significati nascosti. Quei fiori, col tempo, diventano le parole, delicate come petali ma forti come radici, con cui dà voce ai sentimenti che nessun altro linguaggio saprebbe comunicare con altrettanta intensità. Il giglio per l’amore che accoglie e protegge. Le campanule gialle per lo stupore che accompagna le novità. L’orchidea nera per i desideri che bruciano in fondo al cuore. Perché solo qui, nel giardino della nonna, Alice si sente davvero al riparo dai ricordi dolorosi del passato, cullata dalla voce dei fiori, con i quali intreccia meravigliose ghirlande che diventano doni per parlare all’anima e curarne le ferite. Ma quelle che macchiano il cuore di Alice sono ancora lì, nonostante tutto: chiedono a gran voce di essere ricucite, ma finora nessun fiore è stato in grado di lenirle. Quando il passato ritorna più impetuoso di prima e le parla di segreti che devono essere svelati, Alice sa che non può più far finta  di niente. Deve tornare dove tutto è cominciato per portare alla luce la verità. E scoprire che non è sola come ha sempre creduto. Che c’è qualcuno ad aspettarla. Solo così potrà decidere dove mettere le radici, come un fiore che cresce vigoroso dopo la tempesta.
Salve lettori!
Sono libera? Più o meno.
Ho ancora da studiare, ma ho deciso di dedicare un paio di giorni per me e a una delle mie letture.
Oggi vi parlo di “Ascolta i fiori dimenticati” di Holly Ringland, pubblicato in Italia dalla casa editrice Garzanti il 31 maggio.
Ad avermi attirato è stata la copertina e il fatto che protagonista del libro è anche il linguaggio dei fiori, che mi ha sempre affascinato.
Se non lo sapete, esiste questa pratica, molto antica, in voga sopratutto durante l’Inghilterra vittoriana, di recapitare messaggi attraverso i fiori. Ogni fiore ha un significato racchiuso nella sua forma o colore, nel luogo o nel modo in cui cresce.
E in questo libro la nostra protagonista, come tutte le donne che la circondano, fa uso di questo linguaggio, per trasmettere messaggi che sarebbe incapace di esprimere a parole.
La storia è ambientata in Australia, in diverse zone, ognuna luogo in cui il personaggio principale, Alice, capirà se stessa e crescerà.
Questo viaggio inizia sulla costa orientale, dove una Alice Hart, bambina di 9 anni, vive isolata dal mondo con un padre violento e una madre picchiata e maltratta, che ritrova la sua luce solamente tra le piante e i fiori, con cui parla e che le trasmettono messaggi segreti.
Alice è curiosa, divora libri su libri, le piace sopratutto un libro sulle Selkie, sulle donne che cambiano pelle per amore.
Un giorno le capita tra le mani un libro sul fuoco, in cui legge che il fuoco non solo distrugge, ma può dare anche la vita, se controllato.
Alice è affascinata da questa teoria, potrebbe far scoppiare un piccolo incendio così da eliminare il marciume della violenza del padre e permettere a se stessa e alla madre di rinascere.
Ma una serie di coincidenze che la bambina non sa spiegarsi, portano ad un terribile incendio che uccide il padre, la madre, l’adorato cagnolino e il fratellino che la madre portava in grembo.
Il fuoco, simbolo di morte e di rinascita, la accompagnerà per tutta la vita, e segna il primo radicale cambiamento per la bambina, che a seguito dell’incendio, in cui ha perso la famiglia, perde anche la sua voce.
Dalla costa si sposta nell’entroterra, esattamente nella tenuta di Thornfield, il vivaio della famiglia che non sapeva di avere, guidato dalla nonna June, che l’ha trasformato anche in un rifugio per donne che hanno bisogno di rinascere dopo un forte dolore.
E a Thornfield Alice non ha bisogno della voce, ci sono i fiori che parlano per queste donne.
A loro June affida i messaggi e i segreti che non riesce a confessare alla nipote. E questi sono tanti.
Tanto dolore e tanti segreti si intrecciano con i fiori di campo che Thornfield coltiva, anzi proprio il dolore ha permesso a questi terreni di tornare fertili, a partire da quello della trisavola di Alice, che ha dato inizio a tutto.
Ma oltre al linguaggio dei fiori, queste donne condividono anche un destino di cuori spezzati e amori sfortunati.
La seconda svolta nella vita di Alice arriverà quando ha 18 anni: il primo cuore spezzato, altro dolore, altri segreti, tutto riversato sui fiori che se ne fanno carico e li trasformano in bellezza.
Il terzo cambiamento avverrà a 26 anni, e stavolta l’elemento distruttore è l’acqua, o meglio l’acqua sarà complice dei disastri che causeranno la fine di qualcosa, ma l’inizio di una nuova fase per Alice, di una nuova sfida per trovare se stessa e capire chi è e cosa vuole essere.
Alla fine, come in un ciclo, tutto si concluderà dove questa serie di eventi hanno avuto inizio. Altro fuoco, altro dolore... o forse no.

Questa storia si è rivelata molto altro rispetto a quello che credevo. Ero convinta fosse la storia di una bambina che supera un trauma grazie all’aiuto dei fiori, invece ci viene presentata la vita di questa bambina che diventa donna e affronta i vari cambiamenti, traumi e dolori, vuoi causati dalla famiglia, vuoi causati dall’amore. Attraverso questo libro, viviamo insieme a questa protagonista i passaggi fondamentali di una vita segnata profondamente. La perdita della voce, il lutto, la mancanza della madre, il desiderio di libertà, la rabbia per una vita prestabilita e per le mezze verità che le propina la nonna, la debolezza e la forza per capire finalmente se stessi.
Non ho amato Alice, l’ho trovata un po’ troppo egoista e a volte anche debole, proprio nei momenti in cui avrebbe dovuto dimostrare la sua forza. Da una parte ha lottato per trovare se stessa al di fuori di Thornfield, e questo l’ho apprezzato, perché stava diventando un peso e sarebbe stato sbagliato per il doloroso passato di questo luogo; dall’altra si è lasciata andare troppo facilmente al cliché dell’amore tormentato della sua famiglia, pur riconoscendo i segni di una relazione sbagliata.
Ma pur non apprezzandola sempre, l’ho capita; oltre alle sue decisioni, il destino ha una grande importanza nella storia, quindi, pur volendo, avrebbe comunque dovuto affrontare tutto.
È attraverso il dolore che la sua famiglia si realizza ed è quindi così che dovrà trovare anche lei la sua strada.
Oltre ad Alice, altre donne avranno il loro punto di vista. Prima fra tutte June, nonna di Alice, da cui scopriremo come sia nata la relazione tra il figlio Clem e la madre di Alice, il motivo per cui si è allontanato da Thornfield e anche la storia della tenuta, racconto interessante ma estremamente devastante.
Sentiremo la voce di Twig, braccio destro di June e una seconda nonna per Alice, voce razionale in contrasto con quella intimorita di June, spesso ignorata.
Conosceremo il punto di vista di Candy Baby, donna cresciuta a Thornfield, di Lulu, simpatica collega e amica di Alice, di Ruby, donna originaria dell’entroterra australiano, fonte di storie di donne aborigene forti e tormentate.
La storia è una sorta di flashback continuo; il libro di una vita, legata a tante altre, raccontata attraverso i fiori, costante del romanzo e titolo, con i loro significati concisi, dei capitoli.
Ogni fiore è accompagnato anche da una interessante spiegazione della forma che hanno, del modo in cui crescono, i luoghi e anche il ruolo che possono avere nella vita degli animali.
 
“Fatti coraggio, abbi cuore.”
 
Cosa che ho molto apprezzato è la costruzione ciclica e il fatto che ogni argomento viene trattato, anche se dopo diversi capitoli. State sicure che ogni elemento verrà riaffrontato a tempo debito e risolto, se in meglio o in peggio tocca a voi scoprirlo.
Ho divorato questo libro: i nomi dei fiori come titoli e i loro significati che in qualche modo presagivano ciò che sarebbe stato raccontato, senza però svelare troppo, attirano la curiosità del lettore, tenendolo incollato alla lettura.
Anche se lo posavo per studiare, continuavo a riprenderlo, curiosissima di scoprire gli eventi che si sarebbero successi.
Alcuni sono sbalorditivi, altri un po’ meno, ma il fatto che la storia fosse stata strutturata in modo diverso da quello che avevo immaginato mi trascinava pagina dopo pagina.
Oltre a questo, teniamo conto anche della prosa fluida, che scorre come un fiume e che non stanca mai. Sempre calma, sempre chiara e precisa, a cui si aggiunge la presenza di qualche colpo di scena ben piazzato e impossibile da evitare.
Se vi piacciono storie profonde, di crescita e rinascita, di dolore e di lotta per trovare la pace, in cui presente e passato sono strettamente legati, circondate anche dalla magia e bellezza dei fiori e di storie antiche e fantastiche, “Ascolta i fori dimenticati” è perfetto per voi.
Ultima cosa che voglio dirvi è di cercare la copertina originale. Seppur la cover italiana è molto bella e delicata, l’originale è più vicina al romanzo: mostra i disegni dei fiori fondamentali della vita della protagonista, che incontrerete durante la lettura. È più adatta, come oltretutto lo è anche il titolo, che nella versione originale ha una corrispondenza interessante all’interno della storia.
Baci
 Voto libro - 4 Bellissimo

Voto erotico - 2 Poco casto 



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